L’implementazione della realtà virtuale e aumentata e la crescita dell’automazione costituiscono le principali sfide che porteranno a un ridisegnamento delle mansioni e delle competenze degli operatori in aviazione e ATM. La sfida futura riguarda la creazione di una nuova partnership uomo-macchina, con l’emergere di nuove professioni e la necessità di aggiornare quelle esistenti. L’obiettivo deve essere quello di preparare la forza lavoro ai nuovi scenari, con aggiornamenti costanti delle competenze.
«Una volta che abbiate conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo» scriveva Leonardo da Vinci nei suoi taccuini. Quel che ancora lo scienziato non poteva conoscere era la velocità con cui i piccoli e grandi avvenimenti avrebbero influito sul volo stesso: l’innovazione e le tecnologie via via sempre più aggiornate modificano la natura del lavoro e il rapporto uomo-macchina. Oggi l’implementazione della realtà virtuale e aumentata e la crescita dell’automazione costituiscono, secondo Alessia Golfetti, Project manager in Deep Blue ed esperta nell’area “New Skills, Safety & Resilience”, le principali sfide che porteranno a un ridisegnamento delle mansioni e delle competenze degli operatori in aviazione.
L’impatto della pandemia Covid-19 sul settore aviazione
Nel 2018 si stimava che “prima del 2040 ci sarà una richiesta complessiva di circa 790.000 piloti, 745.000 tecnici e 890.000 assistenti di volo. Dati significativi, visto che comporterebbero il duplicarsi dell’attuale forza lavoro a disposizione. Se le previsioni dovessero risultare corrette, ci si ritroverebbe dinanzi alla più elevata domanda della storia in tale settore”. Il Covid ha rallentato tale processo, con il traffico aereo diminuito del 64% dal 2019 al 2021 e il numero di passeggeri calato dell’84% negli spostamenti in Europa (-63%), US (-31%) e Medio Oriente (-47%). Ma grazie all’impatto delle campagne di vaccinazione su larga scala si è arrivati a una crescita del 70% ad agosto 2021 rispetto all’anno precedente.
“La situazione rimane sempre difficile – spiega Eamonn Brennan, direttore generale di EUROCONTROL – L’evolversi di Omicron sta spingendo molte delle principali compagnie aeree europee a ridurre la capacità fino al 30% e, parallelamente, assistiamo alla cancellazione di numerosi voli per l’esposizione al COVID- 19 dei membri dell’equipaggio. Resto tuttavia fiducioso che nel 2022 ci sarà una ripresa dell’aviazione, che si è dimostrata sempre resiliente in tutte le fasi dell’emergenza”. Sperando quindi nella rinascita di un settore che si sta pian piano adattando a una nuova normalità, è importante aver chiare fin da subito i principali cambiamenti attesi, le tecnologie e le tendenze sociali che interesseranno e cambieranno la natura del lavoro nel settore aeronautico nei prossimi 20 anni.
La sfida futura è la collaborazione e la creazione di una nuova partnership uomo-macchina
Una visione troppo semplicistica racconta che per ogni posto di lavoro perso, sostituito dalle macchine, ne guadagneremo altrettanti perché avremo bisogno di programmatori. Ma se è vero che l’AI costituisce una presenza sempre più concreta, occorre considerare che qualunque cambiamento, anche il più piccolo, implica sempre un riadattamento fattuale e psicologico. Ignorare questo passaggio sarebbe un rischio perché, spiega Mario Paolucci, ricercatore del Laboratory of Agent Based Social Simulation dell’ISTC-CNR, “ci sarebbero ripercussioni sul singolo e sul sociale. È essenziale non porre mai in antitesi le due parti, e dove possibile bisogna provare a risanare i conflitti”. La definizione di nuove forme di collaborazione uomo-macchina rappresenterà una delle principali sfide del futuro, ma il protagonista rimarrà sempre l’essere umano, sottolinea Alessia Golfetti, in quanto “a prescindere dalla quantità e dall’entità dei cambiamenti non è auspicabile che la creatività, flessibilità e capacità di apprendimento verranno mai sostituite interamente da una tecnologia autonoma. L’obiettivo è preparare la forza lavoro ai nuovi scenari, con aggiornamenti costanti delle competenze”. Ma quali sono?
Nuove professioni e riqualificazione delle competenze nel settore aeronautico
Il progetto Skill-UP (skilling, upskilling and reskilling in the future Air Transport), finanziato dal programma di ricerca Erasmus+ per il periodo 2021-2023 e coordinato da Deep Blue, mira a definire nuove conoscenze, abilità e competenze richieste nel settore aeronautico per i diversi profili professionali tra cui controllori del traffico aereo, piloti, operatori aeroportuali e operatori di droni. Dall’analisi dei principali cambiamenti attesi nel settore, è emerso che il costante progresso tecnologico dovuto alla digitalizzazione dei sistemi e l’introduzione della realtà virtuale porterà a una ridefinizione del concetto di interazione uomo-macchina. Skill-UP ha sintetizzato il futuro dell’aviazione in quattro scenari:
- Con l’introduzione delle torri di controllo remote, i controllori si troveranno a gestire uno o più aeroporti simultaneamente da remoto. In questo nuovo contesto, dovranno imparare ad interagire con nuovi strumenti altamente sofisticati che li supporteranno nella gestione del traffico aereo (scarica l’infografica).
- L’introduzione dell’intelligenza artificiale e di alti livelli di automazione all’interno della cabina di pilotaggio supporteranno il pilota aiutandolo a mantenere adeguati livelli di attenzione e carico di lavoro durante le varie fasi del volo. In un contesto sempre più automatizzato e digitalizzato, i controllori e i piloti dovranno essere in grado di capire come funziona l’automazione per essere in grado di prevenire e gestire eventuali criticità. Il ruolo del controllore e del pilota si trasformerà da un ruolo operativo a un ruolo più di supervisione e validazione delle decisioni proposte dall’automazione (scarica l’infografica).
- In aeroporto, con l’aumento dell’automazione e della digitalizzazione dei sistemi, i lavori come il check-in agent richiederanno sempre meno competenze tecniche e sempre più capacità di comunicazione ed interazione con il pubblico (scarica l’infografica).
- Infine, l’aumento dei livelli di automazione e digitalizzazione delle infrastrutture e dei sistemi permetterà di integrare i droni nello spazio aereo, abilitando una serie di nuovi servizi come la supervisione e il monitoraggio di infrastrutture critiche, la consegna di merci, ecc (scarica l’infografica).
Questi scenari futuri non solo trasformeranno i ruoli e le competenze degli operatori ma apriranno anche la strada a nuove professioni emergenti, come tecnici nelle torri remote, ingegneri di software e AI ed esperti di realtà virtuale oltre che robotica, analisti di Big Data, esperti di droni e veicoli automatici, addetti alla sicurezza e ai cyber attacchi ed esperti su questioni etiche legate alle privacy.
Formazione e aggiornamento delle competenze trasversali
Per affrontare queste transizioni occorrerà integrare le competenze trasversali, sempre più richieste dalle aziende che stanno investendo in training per potenziare la creatività, il pensiero critico e la comunicazione all’interno di un gruppo di lavoro. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda di queste capacità aumenterà in tutti i settori del 22%. Le soft skills più richieste in aviazione saranno, secondo Alessia Golfetti:
- Consapevolezza situazionale: essere in grado di saper leggere il contesto, prevedere cosa accadrà e agire di conseguenza. In un contesto sempre più automatizzato sarà necessario comprendere come gestire i nuovi sistemi e identificare potenziali criticità per essere in grado di anticipare eventuali problemi, e gestire eventuali malfunzionamenti riprendendo il controllo sul sistema.
- Capacità decisionale e risoluzione dei problemi: capacità di identificare potenziali rischi e definire una serie di azioni per risolverli. L’operatore dovrà essere in grado di intervenire velocemente e prendere decisioni in caso di mancato funzionamento dell’automazione
- Self Evaluation & Self Management: capacità di monitorare la propria performance, identificare possibili segnali di stanchezza, fatica, eccessivo carico di lavoro, per prevenire potenziali errori.
- Adattabilità e resilienza al cambiamento: essere in grado di comprendere il cambiamento in atto, le principali resistenze al cambiamento per essere in grado di lavorare nei nuovi contesti operativi.
Servizi e formazione per il settore aviazione e ATM
Negli ultimi anni Deep Blue ha curato diversi progetti europei di ricerca sul futuro dell’aviazione e le competenze richieste: KAAT, Skill-UP e MOTO sono alcuni di questi. Dall’esperienza accumulata sono stati ideati servizi e corsi di formazione che permettono di esplorare il potenziale delle tecnologie innovative in diversi ambienti di lavoro, senza perdere di vista la centralità del lavoro umano e con l’obiettivo di approdare ad ambienti di lavoro più sicuri ed efficienti. Il metodo usato è quello del back-casting: viene definito lo scenario futuro e poi, a ritroso, vengono definiti gli strumenti per raggiungere l’obiettivo con successo.
Quali sono i vantaggi dei nostri servizi?
- Conoscere le principali mansioni e capacità attualmente richieste dal settore;
- Conoscere le tendenze di trasformazione del lavoro e delle professioni future;
- Acquisire le nuove competenze tecniche e trasversali richieste dal settore;
- Avere a disposizione strumenti e training personalizzati per adattarsi ai nuovi scenari e rimanere competitivi, attraverso percorsi di formazione mirati di Skilling, rivolte ai nuovi entrati, e di Upskilling e Reskilling per i professionisti, i quali potrebbero dover aggiornare o acquisire nuove competenze.
L’obiettivo è portare i lavoratori a possedere una visione il più possibile chiara del futuro, con una riduzione del numero di incognite e un coinvolgimento attivo nel processo di trasformazione.
Per ulteriori approfondimenti sul tema, si consiglia l’intervista a Linda Napolitano, R&D Project Manager ed esperta in Manufacturing e New Skills, nell’articolo “What competency and expertise for the future of ATM?”