Un intenso outdoor training in ambienti ostili, per imparare a lavorare in squadra e gestire imprevisti. Durante i tre giorni trascorsi in ambienti collinari, che replicano un contesto montano, i dieci specializzandi del primo anno della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano si sono messi alla prova, affrontando situazioni di stress e lavorando in team in contesti complessi e rischiosi. Basato sugli addestramenti di astronauti e piloti, il programma ASTRO-NETS punta a diventare un punto di riferimento per le scuole di specializzazione in neurochirurgia in Italia e in Europa.
Dal 14 al 16 maggio 2024, i dieci specializzandi al primo anno della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano hanno partecipato a un training outdoor sui colli Berici ed Euganei, mettendo alla prova le capacità di adattamento e di gestione dell’emergenza in una simulazione di soccorso tra arrampicate in parete e orientamento in fitti sentieri. Si tratta di uno specifico modulo di addestramento pensato e progettato all’interno del progetto ASTRO-NETS, che mira a ridisegnare la formazione dei neurochirurghi integrando nuove competenze – le cosiddette soft skill – all’interno della formazione medica.
Sviluppato in collaborazione con l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, la Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano, Deep Blue, e Fondazione HEAL, il programma si allinea ai metodi di preparazione e addestramento utilizzati nei settori spazio e aviazione, con simulazioni avanzate e programmi di formazione innovativi.
Simulazioni immersive e Soft Skills
“Lo scopo di questi tre giorni di training è stato preparare i partecipanti a gestire situazioni complesse non solo tecnicamente, ma anche umanamente, allenando e sviluppando capacità di comunicazione, leadership, problem-solving, gestione dello stress e di situazioni emotivamente delicate” racconta Vanessa Arrigoni, Project Manager del programma ASTRO-NETS e Lead Consultant presso Deep Blue.
In questo contesto, il training outdoor è stato fondamentale per permettere agli specializzandi neurochirurghi di immergersi nel programma: “Abbiamo riscontrato un grande coinvolgimento e partecipazione durante tutte le attività svolte – continua Arrigoni – e questa attitudine è emersa grazie a un bilanciamento mirato tra dinamiche di teamwork e componente tecnica richiesta nelle varie fasi del training”. Nello specifico, si tratta di un approccio innovativo che ha abilitato un allenamento estremamente efficace delle soft skills. Anche nelle formazioni in aula si prevedono simulazioni ed attività esperienziali, tuttavia, ciò che ha fatto la differenza è stata la realisticità degli scenari e l’assegnazione di ruoli basati su specifiche competenze tecniche, seppur diverse da quelle previste in neurochirurgica. “Questi due elementi chiave hanno permesso agli specializzandi di immedesimarsi nei ruoli e negli scenari proposti, facendoli sentire veri protagonisti della missione, il che è stato l’elemento principale del successo”. Conclude Arrigoni.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione con Miles Beyond, fondamentale per offrire supporto e preparazione tecnica ai futuri neurochirurghi durante le varie fasi delle simulazioni: “Miles Beyond è nata nel 2017 con l’obiettivo di offrire servizi di assistenza in luoghi ostili e impervi” spiega Francesco Maria Sauro, Chief Executive Officer di Miles Beyond, che collabora anche con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per fornire servizi tecnico-logistici durante l’addestramento degli astronauti. “La collaborazione tra Deep Blue e Miles Beyond si è rivelata estremamente valida, combinando competenze tecniche con l’esperienza nel campo della formazione ed allenamento delle soft skills – afferma Sauro – insieme, siamo riusciti a creare un training outdoor che ha permesso ai partecipanti di vivere un’esperienza immersiva e realistica, difficilmente replicabile in aula”.
Dall’aula al campo: neurochirurghi alla prova del training outdoor
Sebbene un training outdoor possa sembrare distante da una formazione medica, in questo caso è stato progettato sulle competenze necessarie al neurochirurghi, per operare al massimo delle loro possibilità: “Il training è stato sviluppato seguendo il modello di competenze caratterizzanti della professione, che abbiamo costruito in ASTRO-NETS con il supporto del Dr. Alessandro Perin, neurochirurgo dell’Istituto Neurologico Carlo Besta e Direttore scientifico del Besta NeuroSim Center, e i suoi collaboratori, i Dr. Nicolò Castelli e Giovanni Carone – racconta Arrigoni – questo ha consentito di creare un ponte solido tra il lavoro clinico e le attività outdoor, replicando dinamiche simili in due contesti apparentemente diversi”.
Durante il training, i partecipanti sono stati divisi in due team e assegnati a specifici ruoli per gestire situazioni emergenziali. “Il primo giorno è stato dedicato principalmente alla teoria, all’inquadramento del ruolo e alla comunicazione all’interno di un team – spiega Arrigoni – il secondo giorno è stato sicuramente il più immersivo, dove gli specializzandi hanno potuto mettere in pratica quanto appreso”. I neurochirurghi hanno affrontato scenari emergenziali in un’esperienza outdoor ulteriormente complicata da condizioni meteorologiche avverse.
La simulazione messa in atto prevedeva di individuare, soccorrere e portare in salvo tre persone ferite, dislocate in un terreno complicato e difficile da gestire: “Nello specifico, durante una delle fasi più impegnative, gli specializzandi hanno barellato una persona sotto una pioggia battente, su di una parete scoscesa, trasportandola attraverso un sentiero scivoloso di 150 metri” racconta Francesco Maria Sauro.
“Nonostante gli imprevisti, gli specializzandi hanno dimostrato grande flessibilità e resilienza – racconta Sauro, e continua – hanno mantenuto alto il morale e collaborato efficacemente, dimostrando quanto sia cruciale la capacità di comunicare e lavorare in team in situazioni di emergenza”.
La giornata si è poi conclusa con una prova notturna, in cui gli specializzandi hanno nuovamente messo alla prova le loro abilità di leadership e teamwork: “In quest’ultima prova della giornata, l’obiettivo era formare i partecipanti in merito al ruolo del Leader all’interno del processo di costruzione di una strategia di comunicazione efficace, per guidare il proprio Team, e quindi portare a termine la missione con successo” racconta Arrigoni.
Infine, la mattina del terzo e ultimo giorno è stata dedicata ad un momento di debriefing, che ha permesso ai partecipanti di analizzare e consolidare gli apprendimenti, oltre che identificare le aree di miglioramento all’interno della loro professione.
Collaborare in team, riconoscere l’errore umano
“Ciò che ci ha colpito di più dell’esperienza di training è stato il renderci conto dell’importanza dell’ascolto e della negoziazione tra colleghi e colleghe nel nostro lavoro, che si svolge in contesti delicati, in cui è necessario prendere decisioni mirate e tempestive per il successo dell’operazione” raccontano gli specializzandi. Un aspetto che appare in diversi momenti del lavoro di un chirurgo, come nel briefing all’inizio dei lavori, volto a pianificare gli obiettivi e assegnare i ruoli all’interno del team, ma non basta: “Serve poi tenersi in costante aggiornamento sull’andamento delle attività, monitorando e informando i colleghi riguardo le attività completate e quelle ancora da svolgere – raccontano i futuri neurochirurghi –
Un’attenzione particolare va rivolta a cosa ha funzionato di più e cosa di meno durante le operazioni svolte, al fine di validare modalità di lavoro efficaci e dinamiche di interazione di successo, così da poter riflettere in modo coesivo e costruttivo sugli aspetti ancora da migliorare”.
“Un punto fondamentale di questo training è di far comprendere agli specializzandi che errare è umano – spiega Arrigoni – e se non possiamo intervenire direttamente su questa condizione, possiamo quantomeno agire preventivamente sugli aspetti esterni che possono contribuire ad aumentare il rischio di imbattersi in un errore”. Essere consapevoli dei Fattori Umani, saperli riconoscere e gestire, è il primo passo per accrescere la sicurezza sul lavoro, e monitorare il carico di stress.
Il programma ASTRO-NETS: un modello per il futuro della neurochirurgia
“Per la prima volta, anche i neurochirurghi vengono addestrati in situazioni estreme come astronauti e piloti, per allenare le abilità di leadership, teamwork e far emergere delle qualità umane spesso poco prese in considerazione.“ Racconta il Dr. Alessandro Perin al termine dei tre giorni di training.
Il programma ASTRO-NETS si distingue così per un approccio nuovo e inedito alla formazione in campo medico, evidenziando come la formazione ispirata agli astronauti possa arricchire la preparazione dei neurochirurghi, rendendoli più resilienti e pronti ad affrontare le sfide complesse del loro lavoro: “Mi piace immaginare di strutturare questo tipo di formazione in modo costitutivo nella Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Milano – afferma Perin, e continua – non solo, credo sia un approccio formativo estremamente valido, da estendere in tutte le scuole italiane, e perché no, anche in Europa”.